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  • matteoman07

Altare della Santissima Trinità - Chiesa Prioria di Santa Maria nel Castello di Signa

“Eretto nel 1311 dai due fratelli Parfo e Guidone Fagioli, che aveva un ornato di pietra di struttura gotica, con due mezze colonne a sestagono con capitelli ineguali, con mensa sostenuta da cinque piccole colonnine di pietra tra loro ineguali, piantate sul pavimento, senza scalini, e con una iscrizione incisa nell’architrave di pietra che fu fatta murare per ordine del Priore Gaetano Giannini nel dì 23 dicembre 1809 dietro il quadro rappresentante la Ssma Trinità come si vede levando il quadro”.


Questa è la descrizione che il Priore di Castello Gaetano Giannini fa dell’Altare trecentesco dedicato alla Santissima Trinità, che fu poi da lui distrutto e ricostruito a sue spese simile a quelli già presenti dedicati a San Giuseppe e a San Gaetano. Nelle varie visite pastorali, infatti, la Diocesi raccomandava alla Chiesa del Castello di Signa il rifacimento di questo altare ormai logoro per via dei secoli e della scarse ristrutturazioni che aveva avuto. Fu così che nel 1806 il Giannini dà avvio al rifacimento dell’altare nuovo, che riporta il suo stemma di famiglia (di azzurro, allo scaglione nero, con giglio d’oro in punta).


Tuttavia il Giannini, nel suo amore per le antichità e per la Storia, pur dovendo abbattere l’antico altare, ci lascia nelle sue memorie una puntuale descrizione di come era questo altare perché comunque la sua immagine (in un’epoca in cui la fotografia non esisteva) potesse mantenersi nei secoli. Per il nuovo altare il Giannini commissione all’allora giovane pittore fiorentino Giovanni Gagliardi, discepolo di Luigi Sabatelli (detto il Guercino) la realizzazione di una tela “raffigurante il Mistero della Santissima Trinità".

Dalla corrispondenza, che si conserva presso l’Archivio della Chiesa di Castello, tra il Giannini e il Gagliardi (del quale questa tela costituisce l'unica opera con documentazione d'archivio correlata) si evince come il quadro sia stato pagato ben cento Scudi suddivisi in sette rate; il quadro fu commissionato nel 1806 per il 1808, nella cui primavera venne esposto, prima di essere portato nel Castello di Signa, alla Reale Accademia di San Marco dove godé il plauso di molti “intendenti”.

Interessante, concluso il lavoro, è il parere che lo stesso Luigi Sabatelli, Maestro del Gagliardi, dà del quadro del suo discepolo, individuando nella tela “una buona e diligente condotta di pennello, buon effetto di chiaro oscuro, e insieme molta vaghezza e accordo di colorito; insomma, produce nel suo tutto insieme un buono effetto”.


Al termine dei lavori, il Giannini inserisce nelle filze dell’archivio tutta la documentazione relativa alla ricostruzione dell’altare e apposizione della tela:

“Questo ricordo servirà a me, ed ai miei successori di gloria, lasciando poi il giudizio agl’intendenti, ai curiosi, ed ai censori ancora, se abbia io sbagliato nella scelta di un ottimo autore."


Simone Manna

Archivio della Chiesa di Castello, Libro F del Priore Gaetano Giannini, 1806 - 1808, pagine 567 - 580.




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